Aperto l’anno pastorale a Cosenza. Mons. Molé affida l’Arcidiocesi ed i suoi impegni alla Madonna del Pilerio.

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Con la celebrazione della festa settembrina della Madonna, venerata nella “Capitale dei Bruzi”  sotto il titolo del Pilerio, iniziato l’anno pastorale dell’ Arcidiocesi metopolitana di Cosenza e Bisignano. “Abbiamo invocato per tutti questi mesi, in cui abbiamo sofferto le ristrettezze, la Vergine Maria. Ora finalmente insieme, come comunità diocesana e cosentina, vogliamo dire grazie perché lei comunque ci ha accompagnati, protetti, presi per mano, liberati dalla paura”: questo une dei passaggi del messaggio che l’arcivescovo cosentino mons. Francesco Molè a rivolto alla propria Comunità religiosa  nella celebrazione religiosa dello scorso 8 settembre.

L’icona della Madonna del Pilerio, da secoli venerata nella Cattedrale cosentina è una delle più alte espressioni dell’arte mariana del Mediterrano occidentale sue caratteristiche principali sono  il Bambino, che viene nutrito al seno della Madre, e per il velo rosso che scende dal capo della Vergine. Molti altri particolari pittorici esprimono rimandi dottrinali e simbolici: ad esempio, le tre stelline sul capo e sulle spalle della Vergine vorrebbero indicare la SS Trinità; l’aureola formata da medaglioni dorati, i 11 Apostoli; il nastro rosso che cinge il Bambino, la sua natura divina, mentre il doppio corpo quella umana.

Ma a Cosenza, la Madonna del Pilerio non è solamente una stupenda opera d’arte; particolarmente in queto periodo di pandemia in cui le paure non sono del tutto sopite ma sembran ripendere forza nelle ultime settimane.  Il suo culto come celeste patrona della città risale all’anno 1576, quando un’epidemia di peste devastava diverse regioni d’Italia.  Fu allora che, secondo la tradizione, un fedele in preghiera davanti all’icona della Madonna del Pilerio, si accorse che sul viso della Vergine era fiorita una macchia simile a un bubbone pestifero. La madre aveva assunto in sè la malattia dei figli e la macchia del dipinto fu  interpretata come segno della protezione della Madonna del Pilerio verso la città di Cosenza.

Se la festa della Madonna del Pilerio si celebra il giorno 12 Febbraio di ogni anno, in ricordo del terremoto che, in quella data, colpì la Calabria nel 1854, anche il momento di preghiera settembrino ha assunto in se’ un’intensa forza evocativa e vari stimoli di riflessione.  Questo, ha sottolineato mons. Molè “è l’anno della responsabilità di non allontanare il Signore, di aiutare chi ci è accanto a guardare all’essenziale: amare.   La nascita di Maria – ha aggiunto – è stato un balzo per l’umanità e la creazione tutta intera perché attraverso la sua presenza e il suo assenso è nato colui il quale doveva rinnovare tutte le cose”.

Francesco Rizza

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