Antonella Polimeni, medico calabrese, prima rettore della “Sapienza” di Roma.

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”Le università giocano un ruolo strategico nella battaglia al Covid. Essere la prima donna al vertice della Sapienza dopo 700 anni è un bel segnale, una vittoria oltre che un onore. C’è stata unità nel voto, ma la vittoria è una vittoria per tutte le studentesse, le ricercatrici, le professoresse e per tutte le operatrici sanitarie impegnate  negli ospedali universitari e che si stanno impegnando senza sosta nella lotta al virus”. E questo il primo commento, a caldo di Antonella Polimeni, con origini calabresi, prima donna ad essere eletta rettore dell’ Università “La Sapienza” di Roma.

Mentre in Calabria ancora non si quieta la bufera della Lega contraria alla nomina di Gino Strada a commissario della sanità calabrese, Antonella Polimeni, già preside della facoltà di medicina con una produzione scientifica di oltre470 pubblicazioni edite su riviste internazionali e nazionali, più di 100 proceedings congressuali, nazionali e internazionali, 6 manuali, di cui uno edito in lingua inglese, 2 monografie. Ha curato inoltre l’edizione italiana di un testo atlante e di due manuali, nonché linee guida edite dal ministero della Salute.

Prende il posto di Eugenio Gaudio, altro medico con origini calabresi; a testimonianza anche per chi non vorrebbe capirlo che l’Italia è uno Stato unitario da oltre 150 e quell’autarchia regionale di sapore antico non dovrebbe più rappresentare la classica “foglia di fico” dietro cui nascondere desiderata e pulsioni altre.

Francesco Rizza

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