Anche “Faillo il Pitionico” della PubliGRAFIC nelle serate del “Premio Caccuri” vinto da Dacia Maraini.

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E’ stata Dacia Maraini la vincitrice della decima edizione del Premio Letterario Caccuri. Con 114 voti e 31 preferenze la letterata italiana si è aggiudicata, martedì 10 agosto la torre d’argento dell’Accademia dei Caccuriani per il suo libro “La scuola ci salverà”.

La scrittrice di Fiesole, ormai nota ovunque non solo per le proprie opere letterarie ma anche grazie al suo impegno civile ha prevalso sugli altri tre designati nella quartina dei finalisti: Paolo Crepet con “Oltre la tempesta. Come torneremo a stare insieme” (Mondadori), Cristina Parodi con “E vissero tutti felici e contenti?” (Cairo)  e Antonella Viola con “Danzare nella tempesta. Viaggio nella fragile perfezione del sistema immunitario” (Feltrinelli).

“La scuola – questo il pensiero della Maraini –  deve formare e non produrre. Quello che si scrive sulla scuola non è realmente ciò che accade nella scuola perché quello che funziona non fa notizia e si mettono in evidenza solo i lati negativi”: davvero un ceffone agli ultimi decenni dell’ economicismo e dei suoi falsi miti che hanno stravolto, a nostro parere rovinandola oltre  che allontandola dalle sue precipue finalità.

Grazie a “Faillo il Pitionico” romanzo storico di Gianluca Facente edito dalla casa editrice “PubliGRAFIC”,  pure  la Magna Grecia e la sua storia, mitica  e mitologica nello stesso tempo, è approdata al “Premio letterario Caccuri”  che,  per il decimo anno consecutivo, ha fatto di Caccuri, cittadina della Presila e “Borgo Più Bello d’Italia” la capitale della letteratura nazionale.

Complice anche il fantastico scenario del castello medievale,  ancora una volta Gianluca Facente è riuscito ad affabulare i non pochi presenti parlando dell’ amata Magna Grecia e su quel Faillo considerato dagli storici come “il primo Eroe d’Occidente”.

Durante il pacato confronto con Maria Faragò, l’ Autore crotonese ha offerto gli ascoltatori un avvincente viaggio a ritroso nella millenaria storia krotoniate al tempo in cui il Capoluogo del medio Jonio calabrese, era una delle polis più importanti dell’ Italia  meridionale e non l’estrema periferia dei nostri giorni.

Ecco affiorare nel corso della serata, per esempio, quel misticismo e quel pitagorismo elementi principali della scrittura di Gianluca Facente che, affatto scontato come sempre, partendo dalle pagine del proprio romanzo ha offerto un’appassionata descrizione della Krotoniade magno greca; consentendo ai vari partecipanti alla serata di rendersi conto che la Calabria, per le sue potenzialità, potrebbe essere una delle prime Regioni d’Italia se davvero riuscisse a volersi più bene ed ad investire con maggiore entusiasmo nelle proprie potenzialità che non sono poche o appartenenti, solamente, al passato.

Francesco Rizza

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