“Agricoltura in Ginocchio in Calabria”. Coldiretti lancia l’allarme per il Crotonese e la Sibaritide.

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Anche a causa  del maltempo degli ultimi giorni,  in Calabria l’ agricoltura è  al collasso.  E’ questa la denuncia della Coldiretti regionale che ha lanciato un appello accorato  chiedendo  interventi tempestivi. “Serve subito lo stato di calamità naturale – ha commentato l’associazione di categoria –   Un vero e proprio flagello quello abbattutosi sulla Calabria il 21 novembre scorso. Una alluvione devastante, che ha messo in ginocchio soprattutto Crotone. Problemi enormi per la città, che ha rivissuto un dramma simile a quello del 14 ottobre 1996, quando ci fu una dura sferzata di maltempo. Persero la vita 6 persone e i danni furono incalcolabili”.

 “Tuttavia – aggiunge la Coldiretti calabrese –  è già chiarissimo che molte famiglie sono in ginocchio. E’ una mazzata pesantissima, arrivata in un periodo in cui l’Italia è fiaccata per il lockdown. La Calabria, in particolare, paga già un prezzo altissimo per l’emergenza sanitaria e, ora, deve fare i conti anche con tutto questo. Insomma, un carico da novanta per il quale si rischia di sprofondare.

Critica, per la stesa Coldiretti la situazione dei mandarini i cui costi, nella Sibaritide, non coprono sul mercato i costi sul mercato.  “Per coprire i costi di produzione e raccolta – dichiara Franco Aceto Presidente di Coldiretti Calabria – ci vogliono almeno 35/40 cent. a kg! E’ un conto economico per gli agricoltori che è drammatico, denuncia”.

“Il territorio della Sibaritide – aggiunge Aceto – che impernia la sua economia proprio sulle clementine è soggetto ad un crac senza precedenti. I prezzi – ribadisce – non sono assolutamente remunerativi. Si profila un’annata da dimenticare, un trend drammatico che per le imprese agricole ha effetti pesanti oltre che sul piano economico anche occupazionale, nonchè dal punto di vista ambientale. Quest’anno, a tutto questo micidiale mix, si è aggiunta la crisi di mercato dovuta al Covid e, al solito, l’atteggiamento della GDO che non riconosce agli agricoltori prezzi remunerativi”.

 “Abbiamo  chiesto al Dipartimento Agricoltura – riferisce Aceto – l’esigenza di predisporre un Piano Agrumi regionale e di attivare misure specifiche per contrastare la crisi quali ritiro di prodotto, insieme al MIPAAF, da destinare alla distribuzione gratuita e agli indigenti. L’ipotesi dei ritiri potrebbe configurarsi oltre che per il prodotto fresco anche per il succo che renderebbe più gestibile la particolare emergenza. Infatti – informa – dovrebbe essere imminente la pubblicazione di un bando per ritiri di generici “succhi di frutta” che, se opportunamente utilizzato, potrebbe, seppur parzialmente, ristorare il settore”.

Francesco Rizza 

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