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Sono 19 i programmi di sviluppo economico varati dalla Fondazione ‘Con il Sud’ per riqualificare e rilanciare alcune aree interne in Sicilia, Sardegna, Calabria, Puglia, Campania e Basilicata. Lo rende noto la stessa Fondazione. Le iniziative, sostenute con oltre 3,3 milioni di euro, permetteranno l’avvio di nuove attività e il rafforzamento di quelle già esistenti soprattutto in territori lontani da servizi essenziali.
I progetti, finanziati con una media di 175 mila euro a iniziativa, coinvolgeranno 107 comuni delle aree interne delle regioni del Mezzogiorno: 7 iniziative saranno avviate in Sicilia (nelle province di Catania, Trapani, Messina, Caltanissetta, Agrigento, Palermo), 4 in Calabria (Reggio, Catanzaro e Crotone), 3 in Puglia (Taranto, Bari e Lecce), 3 in Campania (Avellino e Salerno), una in Basilicata (Potenza) e una in Sardegna (provincia del Sud Sardegna).
Oltre duecento organizzazioni (tra associazioni, fondazioni, università, scuole, enti pubblici) attiveranno 2.600 nuovi volontari rivolgendosi a 25.000 persone, soprattutto minori, ma anche anziani, disabili, immigrati, detenuti, e giovani neet. C’è chi avvierà percorsi di formazione per giovani che lavoreranno come organizzatori di eventi e chi realizzerà in un bene confiscato un centro di servizi socio-educativi e assistenziali per giovani e anziani.
Altri offriranno a persone sottoposte a misure alternative al carcere la possibilità di frequentare laboratori professionalizzanti. Altri ancora si occuperanno dei beni comuni riqualificando piazze o realizzando parchi giochi con materiali di riciclo, itinerari e proposte turistiche dedicate anche ai disabili. C’è anche chi offrirà servizi come un taxi sociale per chi non è autosufficiente ma deve spostarsi per svolgere le attività quotidiane, o si occuperà di distribuire beni di prima necessità.
Sono solo alcune delle 19 iniziative finanziate dalla Fondazione con un bando per il volontariato promosso con l’obiettivo di rafforzare il ruolo delle “reti locali” di volontari per contrastare fenomeni di esclusione sociale nelle aree interne del Sud Italia, o nei comuni che, a causa della distanza dai servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), hanno subìto un graduale processo di isolamento, riduzione demografica e calo dell’occupazione.
“Grazie all’impegno costante del volontariato – afferma Carlo Borromeo, presidente della Fondazione – tanti borghi del nostro Sud che rischiano di spopolarsi e scomparire possono avere a disposizione nuovi servizi essenziali, o vedere rafforzati quelli esistenti. Sono realtà spesso molto piccole, dove sempre di più i giovani ma anche gli anziani non hanno a disposizione i servizi basilari per potersi istruire, spostare, crescere, curare o semplicemente poter ‘vivere’ la propria comunità”.
Francesco Rizza
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